Formazione e trasformazione digitale

Inizierà domani il mio corso “Formazione e Trasformazione digitale” all’Università Sapienza di Roma. Il corso è al quarto anno della scuola di specializzazione in psicologia della salute riservata ai laureati in psicologia.

Contesto interessante per pensare e dare senso all’impatto radicale che la trasformazione digitale sta avendo sull’essere umano.

Il digitale dà forma alle nostre identità, cambia le relazioni con gli altri e con i contesti a cui apparteniamo, muta la concezione del tempo e dello spazio, trasforma la percezione del nostro corpo.

Gli algoritmi e i sistemi di intelligenza artificiale orientano la costruzione della realtà; tendono ad automatizzare le decisioni grazie alla modellizzazione di grandi quantità di informazioni (testo, immagini, video, audio); promettono di restituire tempo all’uomo (promessa o minaccia?). 

Forti gli impatti sulle culture organizzative, sulle competenze, sui rapporti gerarchici, sulla comunicazione. Perché le competenze digitali non sono un fatto individuale. Il punto non è solo quello di sviluppare le competenze digitali negli individui, ma di aiutare le organizzazioni a cambiare le proprie culture interne. Le organizzazioni sociali vengono, in gran parte, costruite dai processi mentali, fondati su categorie di pensiero e su emozioni condivise dalle persone che a quelle organizzazioni appartengono. Categorie ed emozioni condivise che danno senso agli eventi, orientando i comportamenti entro le organizzazioni. Si tratta di modelli culturali che permettono di riconoscere rapidamente, quasi in modo scontato, senza pensarci su, il senso di quanto sta accadendo, e quindi di operare. 

Il digitale apre a eventi nuovi, sconosciuti, su cui non c’è un processo di simbolizzazione emozionale consolidato. Occorre sperimentare nuove prassi, accettare l’iniziale disorientamento e confusione emozionale, per poi trovare nuove categorie di lettura e nuovi modelli di comportamento.

Molte le questioni. Sarà un lavoro di approfondimento in cui sospendere l’azione quotidiana per aprire spazi di pensiero. Sarà un lavoro di analisi e co-costruzione. Sara un’aula partecipata con cui condurre ricerche di esplorazione del tema.

Sarà un processo di apprendimento e di trasformazione.

Foto di: ©Roberto Cotroneo

Foto di: ©Roberto Cotroneo